Sono un pesce

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2019
Sono un pesce

Un progetto che indaga il dualismo uomo-pesce, cercando una spiegazione razionale a questo affascinante e misterioso dittico.
Mi sono messa davanti alla mia macchina fotografica, da sola.
Ho pensato, nuotato, immaginato, sognato, muovendomi e danzando a ritmo di una melodia muta.
Un processo profondamente e dannatamente intimo, che a portato a galla un centinaio fotografie in cui il tempo e la luce creano degli effetti mossi e astratti che si mescolano ai miei capelli, alle mie dita, alla mia pelle.
Allo stesso modo ho fotografato un pesce, da solo.
Lo ho fatto muovere, danzare, ondeggiare.
Sono venute a galla un centinaio di fotografie, una confusione ordinata fatta di squame, pinne e spirali.
Infine, ho deciso di dare a tutto questo la forma di un libro verticale, piegato a fisarmonica ed interamente tappezzato di un acquatico mosaico umano, accompagnato da una cantilena.

Una metamorfosi delle immagini, dei corpi e dei pesci.
Una metamorfosi sulla carta ma, principalmente, dentro di me.

 
Faccio un respiro profondo e mi tuffo.
Nuoto.
Lascio che il mio corpo scivoli nell’acqua;
le onde e le correnti cingono i miei muscoli in un abbraccio
umido.

Chi sono?

Persa in un labirinto di idrogeno, ossigeno ed alghe
piango lacrime d’acqua che diventano
oceano.

Chi sono?

Sfioro rocce, conchiglie, coralli.
Pezzi di un passato che mi appartiene ma che non riesco a ricordare.

Chi sono?

Il mio grido muto rimbomba negli abissi,
risuona nei miei timpani.

Nuoto.

La mia colonna vertebrale danza, si snoda
e si allunga a ritmo delle onde.
La mia pelle si lascia plasmare dall’acqua
e si copre di squame.

Respiro sott’acqua.
Ora le appartengo.

Sono un pesce.
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